La biotech dedicata alle cellule staminali Magenta Therapeutics si quota in Borsa. La compagnia di Cambridge, Massachusetts, fondata tre anni fa, ha comunicato ufficialmente che sta cercando un’IPO da 100 milioni di dollari sul Nasdaq con il simbolo MGTA. Magenta ha programmi incentrati sull’espansione delle cellule staminali all’esterno del corpo destinate ad aumentare la quantità che può essere erogata durante un trapianto. Candidato principale è l’ex Novartis MGTA-456, ora in fase di sviluppo clinico midstage. I programmi della società riguardano anche la mobilizzazione delle cellule staminali dal midollo osseo al sangue e la gestione delle complicanze post-trapianto. Il denaro che spera di raccogliere con l’IPO sarà destinato a questi obiettivi e si aggiungeranno ai 52 milioni di dollari ottenuti dal finanziamento di serie C cui hanno contrbuito Casdin Capital, EcoR1 Capital, Eventide Asset Management, Watermill Asset Management, Be the Match BioTherapies and Access Industries. Solo pochi mesi fa, Magenta ha firmato un accordo con la tedesca Biotech Heidelberg Pharma per sviluppare coniugati anticorpo-farmaco (ADC) che potrebbero essere utilizzati per preparare i pazienti a ricevere trapianti di cellule staminali ematopoietiche (HSCT). Tutto questo senza dover esporre i malati a una chemioterapia di condizionamento altamente tossica. Il condizionamento consiste nella rimozione delle cellule staminali di un paziente per far posto a quelle nuove ottenute tramite HSCT. Magenta vuole vedere se, eliminando specifiche popolazioni di cellule, si possa raggiungere l’obiettivo senza eliminare l’intero midollo osseo, cosa potenzialmente pericolosa per la vita. La biotech americana sta già lavorando per il condizionamento degli ADC e ha riportato dati preclinici sul suo principale agente C-Kit / CD117.
Notizie correlate
-
Tumore al seno metastatico e tumore gastrico HER2 positivo: all’ASCO i risultati positivi di trastuzumab deruxtecan
I risultati positivi dello studio di Fase 3 DESTINY-Gastric04 evidenziano che... -
Tumore al seno, Roche: inavolisib migliora la sopravvivenza nelle forme HR positive con mutazione PIK3CA
Risultati promettenti arrivano dallo studio di Fase III INAVO120,... -
Roche, dallo studio IMforte un passo avanti nel trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso
Al Congresso ASCO 2025 Roche ha presentato i risultati...